Viaggio a cavallo sulla Linea Gustav
Il Viaggio da Ortona a Minturno -dalla foce del fiume Sangro nell’Adriatico, alla foce del fiume Garigliano nel Tirreno- percorrendo idealmente la linea Gustav, grande evento di turismo equestre volto a far rivivere, attraverso i cavalli, un momento storico particolarmente significativo per la nostra Nazione e al tempo stesso promuovere i territori attraversati.
Ecco alcuni enti che nelle scorse edizioni hanno patrocinato con entusiasmo il progetto:
- La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio;
- Il Comprensorio Archeologico di Minturnae;
- La Polizia di Stato con la pattuglia Ippomontata;
- ll Reparto a cavallo del CFS;
- La Regione Lazio;
- La Regione Abruzzo;
- L'università di Cassino;
- Tutti i Comuni attraversati dal viaggio.
Verrà rilasciato l’attestato di “Cavaliere della linea Gustav” a tutti i cavalieri partecipanti, a firma della FITE (Federazione Internazionale di Turismo Equestre) e della FITETREC -ANTE.
Le scorse edizioni hanno avuto un enorme successo -sia mediatico che di partecipazione- con cavalieri provenienti da tutta Europa. Varie TV , riviste e quotidiani hanno dato risalto all’evento.
Il TOURING CLUB ITALIANO ha redatto una guida -“ITALIA A CAVALLO”- con i migliori viaggi di sempre e la linea Gustav ha avuto uno spazio di rilievo, con la presenza di tutti i territori attraversati.
Nella scorsa edizione (IV°) l’organizzazione ha promosso con successo il Patto di gemellaggio tra ORTONA e MINTURNO (gli apici della linea Gustav), trasportando il trattato lungo il tragitto, per consegnarlo ai rispettivi sindaci il giorno di arrivo a MINTURNAE.
Introduzione al Viaggio
"Mentre attraversavano i Monti delle Mainarde in prossimità di Monte Marrone, in uno dei passaggi più impegnativi del viaggio, i nostri cavalli sbuffavano, sudati ci si arrampicava sul crinale per raggiungere il valico, i cavalieri silenziosi ed affaticati, ma attenti a dove mettere il piede; C'era silenzio, solo il rumore di foglie, frasche spezzate, pietre che rotolavano a valle, solo respiri affannosi di uomini e cavalli che si mischiavano insieme, immagini di guerra di pianti e di urla correvano nella mia mente, e pensavo che appena sessanta anni prima , sugli stessi luoghi , le stesse pietre, tanti giovani, ragazzi, anche di sedici anni appena, hanno sofferto immani tragedie, forse senza viveri, con attrezzature limitate, feriti e sofferenti hanno combattuto per sei mesi su quegli aspri monti per assicurarci un futuro di pace, di giusto governo e di amore fra i popoli, e molti di loro sono rimasti li su quei monti... senza tornare più a casa. E tutto questo lo hanno fatto per NOI... ho promesso di non dimenticare..." (Fernando L'Arco)
Perché la Linea Gustav?
L’idea di scegliere la storica Linea Gustav quale tema di un viaggio a cavallo nasce dall’amore per il territorio e per la storia italiana. Tale iniziativa promossa da CRETE GIALLE di CERVARO (FR), vede proprio il cavallo, compagno di tante avventure, il piacevole mezzo per rievocare un percorso storico che nel 1944 divise in due parti l’Italia. Rivedere, quindi, dall’alto di una sella la Linea Gustav, significa rievocare storici tragitti e luoghi di battaglie, ma anche calcare le orme dei nostri avi che ,per senso del dovere e dell’onore verso la Patria dilaniata dalle guerre, hanno combattuto a costo della vita. Significa soprattutto rendere omaggio alle 300.000 vittime cadute su questo fronte ed alle 20 Nazioni che vi hanno combattuto. Alla fine della battaglia, l’orrore per la strage compiuta mosse la volontà degli uomini ad immaginare un' Europa senza più guerre, progetto che si realizzò nel 1950 con la firma del Patto di Roma per l’Europa Unita. Il viaggio, da Ortona nell’Adriatico -dalla foce del fiume Sangro, fino alla foce del fiume Garigliano nel Tirreno, nel comune di Minturno- percorrendo idealmente la linea Gustav, e mantenendo fedele il più possibile il tragitto originale, significa rifiutare quell’immane carneficina che è oggi alla base dell’Europa unita. I vari cimiteri militari: l’Italiano a Mignano M.L. (CE), il Francese a Venafro (IS), l’Inglese a Minturno (LT) ed a S.Angelo in Theodice di Cassino , il Tedesco e il Polacco a Cassino (FR), il Canadese ad Ortona (CH) - mentre quello Americano è a Nettuno (RM) - ricordano che all’Europa della morte, si può sostituire una Europa della vita.
La storia della Linea Gustav
Siamo in piena Guerra Mondiale. Il 10 luglio 1943 l’VIII Armata anglo-americana, nell’ambito dell’operazione Husky, sbarca in Sicilia agli ordini del Generale Patton. Gli alleati impiegano circa 5 mesi per la risalita della penisola e si dividono in due rami: la V armata USA sulla dorsale tirrenica e l’VIII armata BRITANNICA sulla dorsale adriatica.
Il comando germanico affida la difesa della penisola al generale Kesserling. Questi intuisce che la penisola italiana offre un vantaggio nella difesa, sfruttando un territorio con montagne aspre, valli impenetrabili, fiumi in piena e una rete stradale resa inefficiente dai bombardamenti. Sceglie quindi il punto più stretto della penisola, la linea immaginaria che unisce Ortona con il golfo di Gaeta e che si estende dalla foce del Garigliano alla foce del fiume Sangro, a sud di Pescara, passando per Cassino. Questa sarà la linea Gustav.
La linea di difesa che i tedeschi realizzano non bisogna immaginarla come una lunga fortificazione o muraglia cinese, ma un susseguirsi di trincee, piccoli bunker, profondi camminamenti e collegamenti con il controllo dei valichi montani e delle valli. Questa rete non è facile da rendere inoffensiva. Non basta un bombardamento o un cannoneggiamento; occorre bonificare in modo preciso tutte le postazioni e le linee con un impiego notevole di uomini e mezzi, anche in condizioni di estreme.
Le forze tedesche, dopo lo sbarco Alleato a Salerno, sono costrette ad arretrare lungo la penisola, ma oppongono una prima resistenza lungo una linea di fortificazione predisposta nei pressi di Mignano Monte Lungo: la Linea Reinhard. La battaglia per la conquista di Monte Lungo di Mignano avviene nei mesi di novembre e dicembre e consente alle forze tedesche di apprestare una ulteriore difesa lungo una linea fortificata che taglia trasversalmente l'Italia dall'Adriatico al Tirreno nel punto più stretto della penisola, la "Linea Gustav".
Nel Maggio del 1944 la Linea Gustav viene sfondata, nel mese seguente vi sarà la liberazione di Roma, poi sarà la volta di tutte le città d’Italia e dell’Italia intera.
Il tragitto del viaggio
La partenza dei cavalieri sarà da ORTONA, comune in provincia di Chieti situato su di un colle del litorale adriatico ( 72 metri s.l.m.) a circa 22 Km a sud di Pescara.
Ortona, città di origine medievale, nella 2° guerra mondiale vede i suoi momenti più bui. Nella notte tra il 9 ed il 10 Settembre del 1943, la famiglia reale dei Savoia, dopo aver pernottato nel castello ducale di Crecchio, lascia dal porto di Ortona l’Italia occupata dai nazisti per approdare nella già liberata Brindisi. Da Ortona passa la linea GUSTAV. La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle proprie case.
A nord l’esercito tedesco e a sud quello degli alleati, bombardarono ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi. La città, praticamente rasa al suolo, venne definita da Winston Churchill come “Piccola Stalingrado” per via del fatto che, similmente alla città russa, la battaglia si prolungò lungamente nel corpo della città. Fu liberata nel dicembre del 1943 quando le forze alleate sfondarono la linea GUSTAV sul versante tirrenico, subendo la perdita di 1.314 dei suoi figli. Per questi motivi la città fu insignita dalla Medaglia d’oro al valor civile.
A sud del centro urbano è situato il Moro River War Canadian Cemetery (cimitero canadese di guerra del fiume Moro), dove vi riposano le spoglie di 1615 soldati, molti dei quali appartenenti al Loyal Edmonton Rgt (reggimento canadese).
Proseguendo per la piana compresa tra Chieti ed il fiume Sangro, si incontra il paese di ORSOGNA (CH) a 432 metri s.l.m, piccolo comune occupato, per la posizione strategicamente favorevole, da un comando dell’esercito tedesco impegnato a bloccare l’avanzata alleata. Fu oggetto di violenti bombardamenti che distrussero totalmente il centro abitato. Numerosi furono i cittadini che persero la vita o risultarono dispersi. La città di Orsogna è stata insignita dalla Medaglia d’argento al merito civile.
Verso sud, ai piedi del parco Nazionale della Majella, si incontra la citta’ di GUARDIAGRELE (CH), collocata su una collina a 576 metri s.l.m. nell’entroterra; è annoverata inoltre tra i borghi piu’ belli d’ Italia. E' stata definita da Gabriele D’Annunzio la “terrazza d’Abruzzo” in quanto domina un suggestivo panorama che si estende fino al mare Adriatico. Nella 2° guerra mondiale, occupata dai tedeschi, subisce pesanti bombardamenti dagli alleati che causano notevoli danni e vittime civili.
Lasciando il paese di Guardiagrele si fa sosta nel paesino di TORRICELLA PELIGNA e si entra effettivamente nel PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA. Istituito nel 1991 ha una estensione di circa 74.000 ettari nel cuore verde della regione Abruzzo, tra le provincie di Chieti, Pescara e L’Aquila. La contiguità con i Parchi Nazionali del Gran Sasso e Monti della Laga e con il Parco Regionale del Sirente-Velino conferisce al Parco una notevole valenza ecologica in relazione alle necessità vitali delle specie animali più rare. Nel Parco vivono innumerevoli specie animali, tra le quali il lupo appenninico, l’orso bruno marsicano, il camoscio d’abruzzo, la lontra, l’aquila reale e la vipera dell’orsini. E' presente una flora di alto pregio con circa 2.114 entità vegetali conosciute, Inoltre, la presenza di vaste aree widelands, canyon, grotte e alte quote, (infatti il 55% del suo territorio si trova a quote superiori ai 2000 mt), fanno del Parco Nazionale della Majella un rara bellezza, unica nel suo genere.
Attraversando il Parco su quasi tutta la sua lunghezza si incontra il paese di ROCCARASO, comune in provincia dell’Aquila a 1236 mt. s.l.m. appartenente alla Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinquemiglia. I suoi impianti sciistici la rendono la maggiore delle stazioni turistiche dell’intero Appennino. Durante la 2° guerra mondiale il paese si trovava proprio sulla direttrice della linea GUSTAV e quindi venne completamente raso al suolo dai borbandamenti. La città è stata insignita dalla Medaglia d’Oro al valor militare per i sacrifici della sua popolazione e per la sua attività nella lotta partigiana.
Continuando a scendere verso sud incontriamo la città di CASTEL di SANGRO che sorge al limite di una valle molto ampia, sulla riva destra del fiume Sangro a circa 800 mt s.l.m. . Anch’essa -come tutti i paesi attraversati dal nostro viaggio- vive i suoi momenti più difficili durante il secondo conflitto mondiale.
Nel novembre del 1943 i tedeschi fecero saltare in aria l’intero centro abitato per rallentare l’avanzata delle forze alleate -che qui si batterono per i successivi otto mesi- fino a sfondare la difesa tedesca sulle coste di Monte Arazzecca e sulla cima del Colle di S. Giovanni entrambi compresi nella famosa linea Gustav. L’ardua resistenza al nemico e l’immane sacrificio della popolazione, hanno contribuito al riconoscimento della Medaglia di Bronzo al valor militare conferita al Gonfalone Municipale.
Si attraversa quindi parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Si lascia la regione Abruzzo e si entra nella regione Molise incontrando il paese di CASTEL S. VINCENZO, in provincia di Isernia, un magnifico e ridente paese collocato su uno sperone di roccia tra i monti delle Mainarde e con ai suoi piedi un turchese lago artificiale che donano al paesaggio un meraviglioso fascino alpino.
Si attraversano i monti delle Mainarde ed entrando nel Lazio si incontrano i paesi di Cardito e Casalcassinese, nella provincia di Frosinone.
Si giunge nel paese di ACQUAFONDATA. Splendido paesino di 288 abitanti situato al centro di una vallata e circondato dai verdissimi monti della Meta a 926 metri s.l.m. Occupato dall’esercito Tedesco subì rastrellamenti, razzie e violenti bombardamenti che provocarono numerose vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. Per il suo sacrificio fu insignita con la Medaglia di bronzo al merito Civile.
Si attraversa quindi parte del Parco Nazionale d’Abruzzo e si giunge sui monti delle Mainarde, da dove cominciando a scendere verso la valle del Liri si incontrano i paesi di Cardito, Casalcassinese, e SANT’ ELIA FIUMERAPIDO comune facente parte della comunità montana della valle del Liri, in provincia di Frosinone, con un altitudine di 120 metri s.l.m. Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, tra i monti delle Mainarde e Cassino, durante l’ultima guerra si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo violenti rastrellamenti da parte delle truppe tedesche e devastanti bombardamenti alleati che provocarono la morte di numerosi cittadini, tra cui molti giovani e bambini, con la totale distruzione del centro abitato. I sopravvissuti, sebbene provati dagli stenti e dalla sofferenza, seppero reagire ed intraprendere la difficile opera di ricostruzione, ricevendo in seguito la Medaglia d’Argento al valor civile. Continuando a scendere verso la Valle del Liri incontriamo, come venne definita, una delle città martire della 2° guerra mondiale: CASSINO e la sua ABBAZIA. Città in provincia di Frosinone nell’alta terra di lavoro, a 40 metri s.l.m., posta al confine tra Lazio e Campania. La città sorge alla base del colle Montecassino che si eleva fino a 520 metri s.l.m. E' Ben collegata al golfo di Gaeta e al parco Nazionale d’Abruzzo ,Lazio e Molise. Sul colle di Montecassino sorge l omonima abbazia -fondata da S Benedetto da Norcia nel 529 d.C.- dove nasce l’ordine Benedettino.
Per la sua posizione geografica, Cassino fu teatro di atroci battaglie -tra le più importanti della 2° guerra mondiale- Fu nodo cruciale della linea Gustav contrapponendo a nord i tedeschi,che controllavano le vie d’accesso verso Roma,ed a sud le truppe alleate intenzionate a risalire la penisola.
Lo scontro tra i due eserciti fu devastante. Nei 5 mesi di battaglie la città fu letteralmente rasa al suolo dai bombardamenti e gran parte della popolazione venne sfollata. Il 15 febbraio del ’44 fu una delle date più nere. L’abbazia fu completamente distrutta dagli alleati credendo che fosse occupata dai tedeschi. Venne bombardata, uccidendo la popolazione che vi si era rifugiata. Quando glia alleati riuscirono a sfondare nel 18 maggio del ’44 si contarono 105.000 perdite tra gli alleati e 80.000 tra i tedeschi, nessuno ha mai calcolato il numero delle vittime tra i civili. Sorsero quindi, attorno Cassino, i cimiteri di guerra: Polacco, Francese, Italiano. Tedesco e del Commonwealth. Per il suo aspro calvario, per il suo lungo martirio, per le sue immani rovine Cassino fu decorata con la Medaglia d’Oro al valore Militare. Continuando nella valle del Liri verso il fiume Garigliano incontriamo per l’ultima sosta del viaggio il paese di VALLEMAIO, comune della provincia di Frosinone, sorge su di un poggio che si innalza su una conca alle falde del monte Maio. Situato in posizione nevralgica, durante le battaglie di Cassino, subisce bombardamenti e rappresaglie che provocano morti, sacrifici e la distruzione totale del cento abitato., ma portarono allo sfondamento del fronte tedesco Per il suo eroismo ed il suo valore Vallemaio è stata decorata al merito civile con la Medaglia d’Argento
L’ultimo paese che si incontra nel viaggio è MINTURNO, adagiato sulle propaggini costiere e meridionali dei monti Aurunci a 141 metri s.l.m. Le sue spiagge sono bagnate dal mar Tirreno e si spingono a sud sino alla foce del Garigliano. Durante l’ultimo conflitto mondiale, Minturno e le sue frazioni furono teatro di violentissimi scontri per circa quattro mesi, a partire dal gennaio del 1943. La presa di S. Maria Infante da parte degli alleati ruppe la linea Gustav nel suo punto nodale ed aprì la strada per Cassino e per Roma. Pesanti bombardamenti causarono ingenti danni e vittime e molti cittadini vennero passati alle armi dalla rappresaglia dell’esercito tedesco in ritirata. Per gli enormi sacrifici affrontati, la città venne insignita con la Medaglia d’Oro al valor civile.
A pochi chilometri dal cento abitato di Minturno, situato sulla riva destra del fiume Garigliano, a circa due chilometri dalla foce, sorge Minturnae. La colonia, dedotta nel 296 a.C., era ubicata a ridosso del santuario emporico dedicato alla ninfa Marica (divinità delle acque) verso la foce del Garigliano.
Il Comprensorio Archeologico di Minturnae racchiude, oggi, gran parte dei resti della città-porto. Spicca il maestoso Teatro romano, edificato in età repubblicana, ristrutturato in età augustea, ampliato nelle forme attuali in età adrianea; un tratto originale della via Appia (Decumanus Maximus), costruita in blocchi di lava basaltica; i resti del Foro Repubblicano (II sec. a.C.), del Capitolium (dedicato a Giove, Giunone e Minerva), del Foro Imperiale, del Macellum (mercato), delle Tabernae, del complesso termale (II secolo d.C.).
Negli ambulacri del Teatro è ospitato l’Antiquarium (Museo), ove sono esposte statue, sculture, epigrafi, monete (ripescate nel vicino fiume), elementi architettonici e numerosi reperti, provenienti dalla città romana e dal territorio circostante. Nel Comprensorio, sulle pendici dell’antico Castrum, si conserva un Fortino, proprio della linea Gustav. Con l’Area Archeologica, confina il Cimitero Militare del Commonwealth, dove riposano i Caduti delle battaglie combattute sul fronte del Garigliano, nel 1943-44. Il moderno tracciato dell’Appia si interseca con numerose ed imponenti arcate dell’Acquedotto romano, un tempo lungo circa 11 chilometri.
A poca distanza dal Comprensorio Archeologico sorge il Ponte “Real Ferdinando” sul Garigliano, recentemente affidato alla Direzione del Comprensorio Archeologico di Minturnae. Il ponte Borbonico, il primo ponte pensile a catenaria in ferro realizzato in Italia, fu progettato dall’Ing. Luigi Giura, ed inaugurato nel 1832. Il 14 ottobre 1943 la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall'esercito tedesco, attestato lungo la linea Gustav e in ritirata verso Roma dopo l'armistizio. Tuttavia i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili. E’ stato restaurato dall’ANAS di concerto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Caserta nel 1998 e affidato in uso governativo, dal 18 dicembre 2007, alla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio.
Il fiume Garigliano divide la regione Lazio dalla regione Campania.
Pochi metri ancora e si arriva alla foce del fiume, sul litorale laziale Tirrenico, meta del nostro viaggio.
Si vuole ringraziare fervidamente tutti coloro che hanno sostenuto questo progetto, ed in particolar modo le popolazioni dei paesi attraversati, che con grande calore hanno accolto cavalli e cavalieri, dimostrando amore e gratitudine per aver calcato le orme dei loro concittadini, amici e parenti che nel '43 - '44 hanno dato la vita per l'amata Patria.
Il Programma di massima del viaggio
16 Giugno: Arrivo cavalieri provenienti da lontano ad Ortona (CH) entro le ore 17,00 Sistemazione cavalli, Cena e pernottamento .
17 Giugno: Arrivo dei restanti cavalieri ad Ortona (CH) entro le ore 09,00 Ore 10,00 partenza alla volta di Minturno per parcheggiare i mezzi al punto di arrivo del viaggio. Rientro ad Ortona con Pullman dell’organizzazione. Ore 17,00 Visita alla cattedrale di S.Tommaso Apostolo ed al Museo della Battaglia di Ortona – Cena, briefing del viaggio, pernottamento
18 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 Partenza del viaggio
Ore 13,00 Pranzo
Ore 18,00 arrivo e passaggio nella città di Orsogna
Ore 20,30 cena e pernottamento
19 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 Partenza
Ore 11,00 passaggio e sfilata nella città di GUARDIAGRELE, saluto delle autorità, pranzo a buffet
Ore 18, 00 arrivo nel Paese di Casoli cena e pernottamento
20 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 Partenza
Ore 13,00 Pranzo
Ore 18, 00 Arrivo nel Paese di Torricella Peligna saluto delle autorità
cena e pernottamento
21 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 Partenza.
Ore 12,30 pranzo a sacco
Ore 18,00 arrivo nel paese di ROCCARASO, visita al sacrario dei Limmari di
Pietransieri, saluto delle autorità,
Ore 20,30 cena e, pernottamento
22 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 partenza
Ore 12,30 pranzo a sacco
Ore 18,00 arrivo sul lago di CASTEL S. VINCENZO saluto delle autorita’
Ore 20,30 cena con musica popolare, pernottamento
23 Giugno: Ore 06,30 sveglia, colazione
Ore 08,30 partenza
Ore 12,30 pranzo
Ore 18,00 arrivo nel paese di Acquafondata, saluto autorità
Ore 20,30 cena e pernottamento
24 Giugno: Ore 06,30 sveglia , colazione , bardatura cavalli.
Ore 08,30 partenza
Ore 12,30 Pranzo a sacco
Ore 17,00 arrivo nell’antico Monastero di MONTECASSINO,
Visita ed omaggio al cimitero di guerra Polacco ,Benedizione Cavalieri e cavalli , visita al monastero, cena e pernottamento
25 Giugno: Ore 06,30 sveglia , colazione , bardatura cavalli.
Ore 08,30 partenza
Ore 10,30 Passaggio nel centro della citta’ di CASSINO,
Ore 14,00 Visita al cimitero di guerra Britannico
Ore 15,30 visita alla Campana della Pace sul fiume “delle quatto battaglie“
Ore 18,00 arrivo nei pressi di Vallemaio saluto delle autorita’, cena, musica e pernottamento
26 Giugno: Ore 06,30 sveglia , colazione , bardatura cavalli.
Ore 08,30 partenza
Ore 12,00 colazione a sacco
Ore 14,00 arrivo nei pressi del Comprensorio Archeologica di MINTURNAE. Passaggio sul ponte BORBONICO Real Ferdinando, arrivo alla foce del fiume Garigliano, sul litorale Campano Tirrenico.
Visita all’Area Archeologica di MINTURNAE, al fortino di guerra, e al
Museo (sede dell’acquartieramento dei soldati alleati). Sfilata sull’Appia antica e
stazionamento dei cavalli sul “pratone”. Nell’Anfiteatro: manifestazione di chiusura consegna ricordi, saluti.
Nel giardino di MINTURNAE: buffet di saluto
Durante il viaggio si attraverseranno luoghi e siti che testimoniano in maniera indelebile e drammatica il passaggio del II° conflitto Mondiale, ed in particolare il fronte della linea GUSTAV nel 1944
Il Presente programma potrebbe subire lievi variazioni
ASD Crete Gialle
Via Parasacchi , 4
03044 Cervaro (FR)
Tel 0776.343304
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www.cretegiallehorses.com
Fernando L’Arco
Guida Federale FITETREC-ANTE – 335.7277455